Progetto PON-REI

Progetto PON-REI

Novembre 2020. È ormai a metà del suo percorso il Progetto SIA-PON a favore dell'inclusione attiva che la cooperativa ha avviato da giugno 2020. Il progetto è partito in seguito all'aggiudicazione di un bando promosso dall'azienda ULSS 6 Euganea Distretto Alta Padovana. Se nel 2017 si svolgeva il convegno "La Carovana è in città", titolo con il quale la cooperativa festeggiava il ventennale della sua nascita ed esprimeva il suo movimento dalle comunità (...educative residenziali e diurne) alla comunità/città (..educante), oggi più che mai questo progetto, di fianco ad altri, rappresenta una naturale evoluzione di quel movimento e porta la cooperativa nelle città, nei paesi, nei comuni, nelle piazze, nella case. Rappresenta anche, viceversa, in un movimento osmotico, il movimento inverso delle persone in direzione degli spazi, dei luoghi, dei gruppi, delle dimensioni educative di Carovana. Il progetto prevede infatti l'attivazione di alcuni dispositivi a favore di famiglie con figli di minore età beneficiarie di reddito di inclusione, benefici che si svolgono in parte a domicilio, in parte nel territorio di origine delle famiglie, in parte negli spazi non solo fisici di Carovana, ma anche relazionali, di pensiero, di progetto. Nel concreto essi consistono in: interventi di educativa domiciliare e territoriale (ecco gli educatori e gli psicologi della carovana entrare nelle case, nei territori, nei comuni delle città); attività di piccoli gruppi che si svolgono nel territori per favorirne la conoscenza e promuovere l'integrazione dei ragazzi, dei bambini e delle loro famiglie nello stesso; attività di piccoli gruppi per adolescenti negli spazi della cooperativa; attività di gruppi on line per genitori. Si tratta di interventi svolti secondo i principi e la metodologia che caratterizzano il lavoro della cooperativa e nei quali ci identifichiamo non solo come lavoratori, ma anche come persone e cittadini. Ci riferiamo alle linee nazionali di intervento a favore di famiglie vulnerabili, e alla metodologia di PIPPI. Punti cardine del progetto sono quindi:
- la co-costruzione delle singole progettualità in accordo e a partire dal punto di vista delle famiglie, dei genitori e dei ragazzi;
- il tentativo di radicare le progettualità nei territori dei comuni di residenza delle famiglie per restituire ai territori la "paternità" di queste famiglie e ai Comuni una consoevolezza ed un ruolo attivo in ciò che può favorire l'agio e prevenire forme di povertà non solo economica, ma anche sociale ed educativa;
- l'attenzione e il coinvolgimento attivo, nelle progettualità, di tutta la comunità educante, soggetto fondamentale nel percorso di emancipazione dei soggetti (la scuola, le associazioni, le società sportive, tutti i soggetti educati).
- il coinvolgimento del Servizio Sociale Professionale, di Base e, dove necessario, dei Servizi Specialistici dell'Azienda Ulss 6 Euganea.

Una prima fase del progetto è stata dedicata alla conoscenza delle famiglie e alla rilevazione dei loro bisogni a partire anche dal loro punto di vista, per indivuduare poi, sulla base di essi, i dispositivi più adatti. In questa fase c'è stato anche il coinvolgimento di Altri Servizi, eventualmente già operanti in progettualità con queste famiglie. Attraverso questa modalità sono stati definiti dei Patti di Inclusione Sociale che prevedono al proprio interno le azioni messe in campo dagli operatori della Cooperativa, del servizio sociale, dei servizi specialistici, e d'altra parte gli impegni presi dai beneficiali degli interventi, ragazzi o adulti che fossero.
Ad oggi sono stati quindi attivati interventi a favore di 23 nuclei famigliari per un totale di 38 figli. Nello soecifico: 33 progetti di educativa domiciliare e territoriale, un gruppo informale per 4 ragazzini in età preadolescenziale; un piccolo gruppo per ragazzini 8- 11 anni; un gruppo adolescenti per 11 ragazzi; due gruppi genitori per 19 mamme e papà; 2 percorsi di supporto psicologico individualizzato per ragazzi.
Il progetto, che attraverso le proprie azioni mira a sostenere e a supportare situazioni di fragilità sociale ed economica per evitare che si possano tradurre in situazioni di povertà e fragilità educative, con possibili ripercussioni economiche importanti per gli enti locali, opera quindi un un'ottica di prevenzione e di inclusione sociale.
Oggi ci troviamo al giro di boa ed è già tempo di primi bilanci. Il progetto si concluderà nel mese di aprile. Allora tireremo davvero le somme del lavoro svolto e di quanto eventualmente ancora sarà rimasto da fare. Sarà anche un'occasione, che vorremmo avesse il carattere di un evento pubblico, per verificare quale efficacia hanno avuto e possono avere in questo territorio le azioni progettuali di cura e accompagnamento di situazioni di fragilità e fatica messe in opera nel progetto anche e soprattutto in una prospettiva di prevenzione.

Flavio Benetton (Responsabile di Carovana nel progetto PON-REI)